Occupational burnout among radiation therapy technologists in Italy before and during COVID-19 pandemic

Moreno Zanardo; Patrizia Cornacchione; Elisa Marconi; Loredana Dinapoli; Francesco Fellin; Roberta Gerasia;  Caterina Beatrice Monti; Francesco Sardanelli; Luca Tagliaferri; Barbara Alicja Jereczek-Fossa; Maria  Antonietta Gambacorta

J Med Imaging Radiat Sci. 2022 Mar;53(1):58-64.

Il burnout, descritto per la prima volta da Freudenberger nel 1974, è definito come “una sindrome caratterizzata da esaurimento emotivo ,depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale”.
Il burnout è la conseguenza di circostanze lavorative percepite come stressanti, che possono portare i lavoratori a diventare apatici, cinici, indifferenti e distaccati dal proprio ambiente.
In alcuni casi critici, il burnout può portare a gravi danni psicopatologici che possono sfociare in insonnia, problemi coniugali o familiari, aumento del consumo di alcol o droghe e assenteismo, con possibile deterioramento della qualità delle cure o dei servizi forniti dagli operatori.

Tra gli operatori sanitari, non è raro scoprire che i tecnici di radioterapia (RTT) sperimentano alti livelli di stress e burnout. Tale personale sanitario lavora sempre a contatto con i pazienti oncologici e i loro familiari e, sebbene ciò possa portare alla soddisfazione professionale, può anche contribuire allo stress lavorativo e al burnout. Le caratteristiche del paziente, i decessi frequenti e altri fattori di stress legati ai carichi di lavoro e all’organizzazione lavorativa spesso portano il personale oncologico a stress fisico e psicologico.
Inoltre, questo appare ancora più evidente durante la nuova pandemia da coronavirus (COVID-19), che ha creato nuove e imprevedibili sfide per l’intero sistema sanitario, aumentando la prevalenza di depressione, ansia e burnout nei medici e in altri professionisti sanitari. In questo contesto, le limitazioni di risorse, attrezzature, spazio e personale possono aumentare le criticità che già esistono in un reparto di radioterapia. Inoltre, per ridurre al minimo il rischio di esposizione dei malati di cancro al SARS-CoV-2 durante la radioterapia, è stato ridotto il numero delle visite di parenti o conoscenti e ciò ha inevitabilmente influito sul loro ruolo di supporto.

Gli obiettivi di questo studio sono di valutare: la prevalenza del burnout tra gli RTT italiani prima e durante la pandemia e se le variabili demografiche e i fattori legati al lavoro hanno avuto un’influenza sul burnout e sullo stress percepito da tali operatori sanitari.

L’Associazione Italiana dei Tecnologi di Radioterapia e Fisica Medica (AITRO) e la Federazione delle Associazioni Scientifiche dei Tecnici di Radiologia (FASTeR) hanno proposto a tutti gli RTT italiani un sondaggio nazionale online, che include il Maslach Burnout Inventory che valuta l’esaurimento emotivo (EE), la depersonalizzazione(DP) e la realizzazione personale (PA) prima e durante la pandemia.
La partecipazione al sondaggio è stata completamente volontaria e tutte le risposte e le preferenze sono rimaste anonime.
Il sondaggio è stato sviluppato utilizzando Google Forms ed è stato proposto agli RTT in due momenti diversi, prima (giugno 2019) e durante la pandemia di COVID-19 (giugno 2020).
Per l’analisi dei dati sono state utilizzate analisi di regressione multivariata e test χ2.
Sono state raccolte 367 risposte di cui 246 inerenti ad una situazione pre-pandemia (2019) e 121 legate al periodo pandemico (2020). In particolare nel primo caso hanno risposto 140 donne e nel secondo caso 62 donne.
I tecnici di radioterapia, prima e durante la pandemia hanno mostrato EE e DP elevati mentre PA intermedi.
Attraverso un’analisi multivariata, si è evinto che i tecnici di radioterapia donna e con figli presentavano punteggi EE più elevati prima e durante la pandemia (p≤0,026).
Solo alla presenza di corsi di gestione dello stress lavorativo e in casi di supporto psicologico erano correlati dei punteggi EE più bassi e punteggi DP inferiori.

Commento AITRO

Questo studio interessante non solo a livello statistico ma anche “sociale”, evidenzia alti livelli di burnout per gli RTT indipendentemente dalla pandemia.
Gli interventi futuri volti a prevenire il burnout dovrebbero essere attuati nel proprio ambiente di lavoro, indipendentemente dall’impatto di eventi eccezionali.
È importante individuare i bisogni degli operatori sanitari senza mai trascurarne il lato emotivo.
In un vortice di frenesia lavorativa trascurare il lato emotivo dell’operatore sanitario potrebbe non solo creare dei danni personali irrevocabili ma anche influenzarne negativamente il raggiungimento degli stessi obiettivi lavorativi.
Dato l’importante “peso” emotivo che si sopraggiunge a tutte le responsabilità professionali, il supporto psicologico per gli RTT che operano in un reparto di radioterapia oncologica diviene necessario.
I corsi di gestione dello stress divengono fondamentali per tali operatori anche in un periodo non pandemico, in quanto i tecnici di radioterapia oltre alle importanti responsabilità professionali legate alla loro figura, sono coloro che in prima linea raccolgono e cercano di attutire tutto il peso emotivo e psicologico del paziente e dei familiari, giorno dopo giorno, terapia dopo terapia.

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