Initial Results of a Multicenter Phase 2 Trial of Stereotactic Ablative Radiation Therapy for Oligometastatic

Sutera P, Clump DA, Kalash R, D’Ambrosio D, Mihai A, Wang H, Petro DP, Burton SA, Heron DE
Int J Radiat Oncol Biol Phys. 2019 Jan 1;103(1):116-122

CONTESTO:
Nonostante le scoperte nella cura del cancro negli ultimi 20-30 anni, alcuni pazienti sviluppano ancora malattia metastatica o al IV stadio.  Ci sono anche casi, comunque, che rappresentano un numero di pazienti con malattia al IV stadio che possono essere sottoposti a chirurgia per rimuovere le metastasi e aumentare la sopravvivenza. La domanda alla base dello studio è stata quella di chiedersi se esiste la possibilità di usare la radioterapia stereotassica per distruggere i tumori e avere lo stesso effetto della chirurgia.

OBIETTIVI E METODI (STUDIO):
In questo studio di fase II, Heron e i suoi colleghi hanno arruolato 147 pazienti in tre grandi centri oncologici per valutare la sicurezza e la fattibilità delle radiazioni stereotassiche per una varietà di tumori oligometastatici. Ogni paziente aveva fino a cinque metastasi – la maggior parte ne aveva uno (71%) o due (19%) – in uno o tre nuovi distretti anatomici. Le metastasi erano localizzate più comunemente nei polmoni (52%), seguite dai linfonodi (16,5%), dalle ossa (15%) o dal fegato (7%).

RISULTATI:
Lo studio dimostra che la radioterapia stereotassica può aumentare la sopravvivenza per pazienti con cancro al IV stadio e allo stesso tempo conservare la loro qualità di vita. In seguito al trattamento con radiazioni stereotassiche, più di otto pazienti su dieci (84%) sono sopravvissuti per almeno 1 anno, mentre quattro su dieci (43%) sono sopravvissuti a 5 anni o più. Il tempo medio di sopravvivenza globale (OS) è stato di 42,3 mesi.
Le recidive locali erano rare; la metà dei pazienti ha avuto una remissione completa (26%) o parziale (26%) dopo il trattamento. Un terzo (32%) presentava una malattia stabile, il che significa che il cancro non progrediva o si presentava in remissione. I restanti pazienti avevano una progressione locale dopo il trattamento (14 percento) o la loro risposta non poteva essere definita (12 percento). Le recidive a distanza erano più comuni. I tassi a un anno e a cinque anni di sopravvivenza libera da progressione a distanza (DPFS) erano del 44% e del 17%, rispettivamente. Gli effetti collaterali gravi erano limitati. Ancora meno pazienti presentavano una grave tossicità a lungo termine.

RILEVANZA PER RTT:
Con ulteriori studi, sarà possibile esaminare anche i pazienti con un numero maggiore di lesioni metastatiche e combinando i trattamenti stereotassici con trattamenti emergenti come l’immunoterapia. In combinazione con l’immunoterapia, la radioterapia stereotassica può ridurre gli effetti collaterali e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Studi randomizzati di fase II hanno scoperto che il trattamento può allungare la sopravvivenza. Un aspetto unico dello studio è stata la decisione di far valutare la qualità della vita direttamente dal paziente piuttosto che dal medico (QoL). La QoL era significativamente migliore rispetto a prima del trattamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE L’ABSTRACT E L’ARTICOLO

TORNA ALLA LISTA DEGLI ARTICOLI